BATIK SU SETA La tecnica
Il batik è un’antica arte orientale di origine giavanese, usata per colorare tessuti a fibre naturali
. Per sua natura, ogni batik è un pezzo unico, in quanto parzialmente prodotto dal caso Per la preparazione del batik oltre al tessuto, occorrono la cera
e la paraffina, colori per stoffa in polvere, acqua, sale e fissativo. Per sommi capi, questo è il procedimento: si riproduce il disegno in grandezza naturale sulla seta da stampare, con il pennello si stende la cera sciolta a bagnomaria, ponendo particolare attenzione alla temperatura. Vengono coperte con la cera quelle parti di disegno e quindi di tessuto che non si vogliono colorare (quindi si lavora in negativo), la stoffa così incerata viene immersa nel bagno di colore , si lascia in ammollo per 15 minuti circa, a seconda dell’intensità del colore che si vuole ottenere. Questa operazione si ripete tante volte quante sono le diverse colorazioni che si vogliono dare, partendo ovviamente dai colori più chiari, avendo cura di non sovrapporre colori incompatibili, ecc..Alla fine la cera,che nella fase finale copre quasi completamente il quadro, viene tolta con ferro da stiro, giornali e lavaggio a secco, e solo a questo punto, a cera completamente rimossa il dipinto può disvelarsi in tutta la sua pienezza.
TROMPE L'OEIL
La traduzione letterale del francese “trompe l’oeil” è “inganno dell’occhio”, la parola inganno ha una connotazione negativa inadeguata se riferita all’illusione che il trompe l’oeil regala.
In realtà l’inganno diverte, rende complici, fa sorridere e restare ammirati proprio una volta scoperto. Nel momento in cui si osserva un trompe l’oeil così ben fatto da non poter distinguerlo dalla realtà, non può produrre alcuna emozione: il suo fascino conquista solo quando ci si accorge del “trucco” e della capacità dell’artista che l’ha messo a punto. L'inganno, o il trucco, consiste nel usare tecniche di prospettive, luce e ombre, per creare l'illusione di profondità, per far apparire, su un piano piatto, la tridimensionalità.
Diffuso ai tempi dell'Antica Grecia e dell'Antica Roma (esempi si trovano a Pompei), questo tipo di illusione si é ristabilito durante il Rinascimento nella pittura, scultura, architettura e anche nel giardinaggio artistico.
Questa tecnica permette di ingrandire ed abbellire ambienti piccoli o poco luminosi o mobili rovinati o poveri.
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